Chef Ronald Bourgeon | Executive Chef di 52C Japanese & Fusion Experience, Brescia


Nato e cresciuto a Caracas, Venezuela, uno dei paesi dalla proposta culinaria più variegata a causa dell'emigrazione europea negli anni Quaranta e Cinquanta.


Le esperienze personali in giovane età lo mettono da subito in contatto con la cucina francese grazie all’influenza di suo nonno, originario di Lione, oltre ad arricchire le sue conoscenze gastronomiche durante i suoi viaggi in America, Messico, Perù, Svizzera e attualmente Italia, sua residenza stabile dal 2009.


Ha conseguito il diploma di studi culinari presso la scuola di Alta Cuisine nel 2001, per poi studiare gastronomia in Messico e Perù.


Durante la sua formazione Ronald ha lavorato presso il Prestigioso Hotel Hilton, diventando poi Sous-Chef JR nell’Hotel Gran Melia 5 stelle; questa è stata una delle sue più grandi esperienze professionali, che gli ha permesso di crescere ed entrare in contatto col mondo gastronomico internazionale a 5 stelle, lavorando con grandi chef internazionali e cucinando per personaggi importanti come presidenti e artisti di tutto il mondo.


Nel 2009 è stato chiamato a far parte dello staff di un noto ristorante di sushi a Napoli come Sushi Chef, per poi arrivare a Firenze nel 2012 come Sushi Chef al noto Ristorante Momoyama. Nel 2017 decide girare per l’Italia lavorando e conoscendo le diverse culture gastronomiche di ogni territorio e imparando tecniche differenti.


Ronald esalta la cucina iconica Giapponese come il Wagyu, il Funghi Shitake e il katsuobushi.

La sua è una cucina libera, che dà spazio alla creazione, fusione e alla contaminazione di altre culture gastronomiche.


Appassionato d'arte, Ronald considera l'artista quella persona che crea o produce opere d'arte.  Le capacità dell'autore e dell'artista possono coincidere nella stessa materia, naturalmente.  Una persona che stimola, che guarda in alto e si ispira alla Luna, che conoscono la cultura, che sa trovare la scintilla nella follia.


“L’essere Chef mi ha portato a vivere l'amore, la disciplina, la costanza, la passione e il buon gusto per la cucina.  Con umiltà e perseveranza sono riuscito a far provare ai miei ospiti tutti questi elementi cucinando per loro; ogni mio piatto parla un po’ di me.  Dedizione, passione ed energia positiva, ecco perché mi considero un artista! Essere uno Chef è la cosa più bella che mi sia capitata nella vita, anche se non è stato facile arrivarci.  Tanti graffi, bruciature, invidia, lacrime, lontananza, depressione, competizione e solitudine… ma grazie alla costanza e alle tante ore di lavoro posso dire che l'allievo è riuscito a superare il maestro!”